A metà anni '60 il boom automobilistico dell'Innocenti coincide proprio con la commercializzazione della Mini (Mini Minor). Fabbricata su licenza della British Motor Corporation, con scocche stampate in Italia e meccanica proveniente dall'Inghilterra, la Mini viene costantemente aggiornata e migliorata, anche rispetto alla versione originale inglese, per l'esigente pubblico italiano (finiture più lussuose), il che porta a farne una vettura trendy, di successo e dalle indiscusse velleità sportive nelle versioni Cooper. All'inizio del 1970 le Mini adottarono le modifiche delle contemporanee Mini inglesi contraddistinte dalle precedenti versioni dalla sigla MK3. Molte le modifiche: spariscono i vetri scorrevoli sostituiti dai vetri discendenti senza deflettori (solo 4586 esemplari), spariscono le cerniere delle portiere esterne, all'interno migliora l'aerazione dell'abitacolo. Acquistata da un trentaduenne ragioniere di Fiorenzuola (PC), questi la tenne per 4 anni, cedendola poi nel 1974 ad una giovane e dinamica trentunenne di Piacenza, che la tenne per tanti anni, conservando così le targhe ed i documenti originali. Sostituita in epoca recente, è stata sottoposta ad un restauro di ottima fattura che ha riguardato in particolare la carrozzeria che è stata risanata e riverniciata completamente. Anche il cambio è stato rigenerato ed il motore rettificato nel 2019 e da allora ha percorso 12935 km. Completano la presentazione, gli interni originali, restaurati e sanificati e con i cristalli originali. Matching number e matching color, dotata di CRS, targhe originali, libretto originale ed uso e manutenzione, con il montaggio di un pratico stacca batteria, è sicuramente una vettura di interesse storico per il collezionista attento.